mercoledì 20 maggio 2009

La parola ai gestori...

Il lavoro sul territorio ci ha portato a collaborare con molti locali. Abbiamo chiesto ai gestori di lasciarci delle considerazioni sul fenomeno alcool e giovani. Questo è quello che pensano:



- Money Bar (Verderio): "I giovani non hanno molti soldi in tasca e non spendono molto, a parte il sabato e la domenica. In questo locale prima bevevano di più, però poi fino all'anno scorso non esageravano più, ora hanno cambiato locale. Era molto difficile gestire l'alcool per i minori di 18 e 16 anni"

- Margaritaville (Cernusco Lombardone): "Noi chiediamo i documenti per accertarci che siano maggiori di 16 anni. Le ore problematiche con i giovani sono dalle 20.30 alle 22.30. Noi guadagnamo di più con i cocktails analcolici perchè c'è solo 1 euro di differenza (rispetto a quelli alcoolici) e i soft drinks ci costano meno che le sostanze alcooliche"

- Frozen (Olgiate Molgora): "I ragazzi sono arrivati a livelli ingestibili nei locali in generale"

- Sherlock Holmes (Brivio): "Non vediamo un particolare abuso di alcol. Raramente c'è chi è ubriaco da non reggersi"

- Playa Cafè (Olgiate Molgora): "Non ci sono vie d'uscita, i ragazzi se vogliono fare uso di sostanze lo fanno e basta, non c'è niente da fare. A livello di curiosità ok, ma poi se ne fregano e vanno a farsi le canne o a drogarsi in discoteca. In Italia siamo rimasti indietro con tante cose, ci vuole più pubblicità per la politica del guidatore designato, il bar è la famiglia dei giovani"

- Jackie Pub (Olgiate Molgora, fraz. San Zeno): "Bevono troppo perchè hanno troppi soldi, a noi non può fare che piacere vendere, ma non diamo più alcool quando vediamo che i ragazzi sono troppo ubriachi e diciamo stop"

- Bar al Caffè (Imbersago): "I miei clienti sono attenti, hanno adottato la politica del guidatore designato. I ragazzi sono responsabili e se guidano scelgono chi non beve altrimenti rimangono nella zona. Non mi sembra il caso di mettere l'alcool test nei bar come il mio perchè viene usato come un gioco. Di base è sbagliato il limite a 0,5"

- Bar al Castello (Merate): "E' cambiato il rapporto tra le persone e il divertimento, mi sembra che i ragazzi non sappiano divertirsi senza alcool e sostanze. Chi è l'esercente non si sta a fare troppi problemi, non si chiede l'età del ragazzo o quanto abbia bevuto. Mi sembra anche che i genitori siano distratti, si vedono tanti ragazzi in giro tutto il giorno"

- Esprit (Merate): "Secondo me, il consumo di sostanze è sempre più diffuso tra i più giovani e sempre più tra le femmine"

- Old Cafè (Santa Maria Hoè): "Come bar condividiamo i principi del progetto Tatanka, però poi dipende dalla persona che è il gestore: se io ho dei principi e dei valori come persona, li porto avanti anche da dietro il bancone"

- Black Dragon (Airuno): "Tutte le persone fanno le cavolate all'inizio, però dopo devi capire le cose e metter la testa a posto. Vedo che i ragazzi invece che andare a tipe preferiscono farsi le canne. Ormai non c'è più il fumo, c'è la coca. Anche le paste e la ketamina vanno di brutto"

- Bar la Pergola (Airuno): "I ragazzi qui si trovano il sabato e la domenica e vanno fuori Airuno. Ad Airuno non c'è niente, noi non diamo da bere ai minori di 16 anni. Una volta abbiamo rifiutato di dare da bere dei Campari a dei ragazzini e non sono più venuti!"

- Bar cooperativa popolare (Rovagnate): "Finché un genitore non segue i propri figli questi problemi li avremo sempre. Non si può pensare che un genitore non si accorga se il proprio figlio arriva a casa ubriaco.. chi da i soldi ai ragazzi? Adesso la famiglia pensa solo al benessere e ai beni materiali e si trascurano i figli. Non esistono più i valori della famiglia."

- Café à la gare (Cernusco Lombardone): "Se ci fosse un po' più di libertà culturale, bevendo non diventerebbe pericolosa. Lo stress della gente collegata al fatto che ci sono troppa ipocrisia e restrizioni, limitazioni e problemi della società e così capita che quando si beve si esagera e si sfogano le frustrazioni. Bisognerebbe essere più pratici: negli USA fanno dei test sui riflessi. Bisogna partire dal punto di vista culturale: bere non è un reato. Invece la società condanna. Se il guidatore non è in grado di guidare è giusto che sia punito."

Nessun commento: